Nicosia, una città in due stati
di
Franca Lenci
·
21 Marzo 2024
Nicosia è la capitale di Cipro ed è l’ultima capitale divisa al mondo.
Nel 1974 i militari ciprioti fecero un colpo di stato e la Turchia colse l’occasione per intervenire in modo legittimo.
I turchi si ripresero quasi metà dell’isola prima che i negoziati portassero a trasformare la linea di cessate il fuoco in un nuovo confine.
E nacque così la Repubblica Turca di Cipro Nord – riconosciuta però solo dalla Turchia.
L’attuale confine si chiama green line ed è presidiata dai caschi blu dell’
ONU.
Questo confine taglia in due Nicosia e crea un effetto incredibile:
due mondi opposti a distanza di pochi metri.Ho raggiunto Nicosia con un
pullman intercity da Pafos ( Qui il
sito per consultare gli orari). Il biglietto si fa a bordo e costa 7 euro a tratta, il tempo di viaggio è di circa due ore.
Dal terminal dei bus si arriva subito nel cuore della città in
Ledro street.
Una bella strada vivace, con molti negozi di catene europee, niente di diverso da qualsiasi altra capitale mediterranea.
Ad un certo punto proprio in mezzo alla strada c’è un posto di frontiera, bisogna far controllare i documenti (basta la carta d’identità) e poi si attraversa un passaggio coperto fino ad arrivare alla frontiera turca, dove di nuovo chiedono i documenti.
Mi sono resa conto solo dopo che il passaggio coperto corrisponde alla buffer zone – la zona cuscinetto fra le due parti.
In questa zona non si può mettere piede, è
terra di nessuno.
Tutto questo in mezzo ad una città: è surreale.
Arrivata nella parte turca sono rimasta a bocca aperta per la meraviglia: sembrava di essere a Istanbul, nelle vie intorno al Gran Bazar.
Un effetto sorpresa davvero ben riuscito.
Ok, lo sapevo che era la parte turca ma non mi aspettavo una cosa del genere, è proprio tutta diversa dalla parte europea.
Gironzolando ho trovato il caravanserraglio,
Buyuk Han, un bell’edificio con negozi e ristorantini e mi sono fermata per il pranzo: ottimo, consigliatissimo.
Poi ho passeggiato un po’ nelle vie, trovando moschee e altri palazzi simili a Buyuk Han, più piccoli.
Ogni tanto trovavo strade sbarrate e filo spinato, edifici in rovina: la zona proibita.
Nella parte turca di Nicosia ho trovato un locale bellissimo,
Rustem Kitabevi.
Una libreria/bar/ristorante, se lo avessi nella mia città ci passerei le giornate.
Dopo una merenda a base di baklava sono tornata nella parte Cipriota ed ho esplorato il quartiere intorno a
Panagia Faneromeni. La chiesa era chiusa ma la piazza è molto vivace e piacevole, merita una visita.
Dopo sono andata a vedere le mura Veneziane (hanno i bastioni uguali alle mura di Lucca!!)
Successivamente ho cercato un posto di cui ho letto in rete: il
Ledra Palace Hotel.
Durante la guerra del 1974 dovette addirittura intervenire l’esercito per salvare tutti gli ospiti e adesso si trova nella terra di nessuno, con i segni dei proiettili ancora visibili sulla facciata.
Dentro città non si nota ma qui le forze dell’ONU si vedono parecchio, fra militari, camionette e posti di blocco.
È come se ci fosse una piccola guerra quotidiana a cui nessuno sembra fare più caso.
Qui trovi il mio itinerario a Cipro.
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