I cavallini selvaggi della Giara
Una delle cose che proprio non mi aspettavo dalla Sardegna l’ho trovata alla Giara di Gesturi, un altopiano nel bel mezzo della Marmilla.
Siamo arrivati a questo parco su segnalazione entusiastica di amici, perché non è molto conosciuto, nonostante l’esperienza eccezionale che offre: l’incontro con branchi di cavalli selvaggi.
Si, avete letto bene! Se penso ai cavalli selvaggi le prime immagini che mi vengono in mente sono quelle delle praterie americane e dei mustang che galoppano verso orizzonti infiniti. E magari pure con gli indiani. Bene, toglietevelo dalla testa.
I cavalli della Giara sono un’altra cosa, ancora più sorprendente.
In effetti ad essere sorprendente è tutta la Giara – che nel dialetto locale significa ghiaia. Un altopiano pietroso che si erge nel bel mezzo di un paesaggio veramente insolito. Un blocco solido di roccia compatta, un ambiente aspro in cui si è sviluppata una vita su misura.
Nell’altipiano della Giara infatti tutto è piccolo: piccole le sughere che formano il bosco, piccole le piante che sfruttano ogni occasione per crescere e prosperare.
E piccoli i cavalli!
Non si riesce a crederci fino a che non si possono confrontare le proporzioni, i cavallini della Giara infatti sono piccoli ma perfettamente proporzionati.
Non sono come i pony, bassi e tozzi, sono dei veri e propri mini-cavalli.
Per darvi un’idea delle dimensioni: io sono alta 1,65 e i cavalli che abbiamo incontrato erano più piccoli di me.
Ma come mai ci sono cavalli selvatici in mezzo al niente?
Le origini non sono certe, pare che siano stati importati dai Fenici e che un tempo si trovassero ovunque in Sardegna.
Questi della Giara sono sopravvissuti ai cambiamenti perché fino a pochi decenni fa venivano utilizzati dai contadini dei paesi vicini come “forza lavoro”, per battere il grano.
Troppo piccoli per essere utilizzati nei campi i cavallini tornavano utili solo al momento della battitura, quando, legati e pazzi di paura, venivano fatti galoppare sul grano per sgranare i chicchi.
La Giara era un posto ideale per farli vivere in uno stato semi brado per tutto l’anno, e per poi catturarli facilmente al momento del bisogno.
Adesso la Giara è un parco naturale, e i cavalli sono completamente liberi e selvaggi in un ambiente che sembra fatto su misura per loro.
L’altopiano della Giara infatti è composto solo in minima parte di boschi, per il resto è una grande prateria che in primavera diventa un lago grandissimo, con acqua bassa. Un ambiente naturale incredibilmente bello e protetto.
Per visitare la Giara bisogna prenotare una visita guidata, vi lascio per comodità il link al sito del parco. L’escursione dura circa tre ore ed è facile, alla portata di tutti.
I cavalli vivono liberi all’interno del parco, sono raggruppati in famiglie ma può capitare di incontrare anche giovani maschi che vivono ai margini del branco.
Se l’escursione nel parco non vi è bastata non potete farvi sfuggire l’occasione di visitare uno dei siti archeologici più famosi della Sardegna: Su Nuraxi, a Barumini.
Un ultimo consiglio: non fatevi sfuggire l’occasione di fermarvi per il pranzo o per la cena: il tagliere di salumi e formaggi è indimenticabile!!
Vi metto qui in coda alcuni link di approfondimento:
Sardegnaforeste.it
Sardegna Turismo
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