Villa Torrigiani, curiosità e segreti
Ho visitato la Villa Torrigiani approfittando di un tour guidato organizzato da La Giunchiglia.
Stavolta mi sono goduta davvero ogni angolino, cogliendo l’occasione per visitare anche gli interni per la prima volta.
INDICE
LA STORIA DELLE VILLE LUCCHESI
La Villa Torrigiani fa parte del folto gruppo di ville rinascimentali che sorgono ai piedi delle colline nord e sud della Piana di Lucca.
E pensare che fino ad oggi pensavo che fossero un paio di dozzine, immaginate lo stupore quando ho scoperto che sono ben 397,e in certi posti sono una accanto all’altra, i muri di confine si toccano.
Non ne conosciamo la maggior parte perchè tutti questi gioielli rinascimentali sono in mano a privati, e quelli che ne permettono la visita sono veramente una minoranza.
Questa comunque è aperta ed è mantenuta in modo splendido dagli attuali proprietari, i principi Colonna di Stigliano, imparentati anche con la regina del Belgio Paola di Liegi.
Le cantine della villa ed il piano nobile sono visitabili, mentre il secondo piano e l’altana sono chiusi al pubblico e riservati alla famiglia dei proprietari.
Ma perchè sulle colline di Lucca ci sono così tante ville?
397 sono un numero incredibile, a cosa è dovuta questa sovrabbondanza?
Per rispondere è necessario fare un passo indietro, tornando ai tempi in cui Lucca era una potenza economica a livello europea, una delle città più importanti per il commercio dei tessuti in seta, in particolare delle tappezzerie.
LA SETA DI LUCCA
I lucchesi avevano dei segreti custoditi gelosamente per la colorazione e produzione di tali tessuti e i loro lavori erano così ricchi e pregiati che non potevano mancare nelle corti di tutta Europa.
Questo commercio portava alla città di Lucca quantità di denaro ingenti, che vennero spese dalle famiglie più benestanti proprio per la costruzione di queste ville, che erano al tempo stesso case in campagna e immobili di rappresentanza.
Ben presto, seguendo la moda dell’epoca, queste ville diventarono luoghi di sorprese e divertimenti, di giardini fatti appositamente per meravigliare e stupire gli ospiti, di ricchezza fastosa ed esibita.
Ogni villa era come un piccolo paradiso, un microcosmo completamente autosufficiente, e nacquero numerosi borghi attorno ad esse per ospitare tutto il personale che doveva provvedere al mantenimento.
Lo scopo primario di queste ville era – incredibile ma vero – uno scopo promozionale.
Questo sistema pubblicitario funzionò talmente bene che i prodotti lucchesi arrivarono fino alla corte degli Zar!
Come funzionava?
I nobili lucchesi quando aprivano le loro residenze estive ospitavano artisti ed intellettuali, musicisti, poeti.
Li affascinavano con l’eleganza delle loro residenze, li avvolgevano nel calore della loro ospitalità, li meravigliavano con feste e giardini.
Questi intellettuali poi parlavano di Lucca nelle loro opere, e grazie alla loro cassa di risonanza il nome veniva passato di bocca in bocca in tutte le più grandi corti europee.I coniugi Arnolfini, un esempio del legame che c’era fra Lucca e Bruges, nelle Fiandre.
Segnalo anche un sito in cui è possibile imparare a “leggere” opere come questa: Didatticarte.
Per un lungo periodo le ville della Lucchesia sono state il simbolo di quanto di meglio si poteva trovare in Toscana, l’Arcadia.
I GIARDINI DI VILLA TORRIGIANI
I giardini rinascimentali di queste ville sono concepiti proprio per generare stupore e per divertire, lo splendido Giardino di Flora ne è un’esempio perfetto.
Questo giardino nasce come un giardino segreto, un posto che si può solo indovinare.
Vi si accedeva attraversando un’alta siepe e scendendo le scale che portavano ad un livello più basso.
E già lì iniziavano gli scherzi, con i giochi d’acqua che spruzzavano gli ospiti appena scendevano le scale, costringendoli verso il giardino.
Questo giardino è un po’ anche simbolico, la natura è completamente piegata alla volontà dell’uomo, modellata, resa quasi schiava.
E la natura è imitata anche per creare nuove occasioni di stupore. Le finte grotte che si sviluppano sotto la scalinata ne sono un esempio.
Nel corso dei secoli la villa è passata di mano diverse volte, ed ogni proprietario ha apportato modifiche per renderla sempre più bella ed attraente, secondo le mode dell’epoca.
L’ambasciatore Nicolao Santini, apportò le modifiche in facciata, rendendola più ricca e barocca.
Volle anche dei giardini che adesso non esitono più disegnati dal solito architetto che progettò i giardini di Versailles.
Santini infatti era ambasciatore alla corte di Versailles per la Repubblica di Lucca.
Lucca era talmente forte da poter fare repubblica a sè, e il suo simbolo – la pantera – rappresenta proprio di questa fierezza.
Qui apro una parentesi: rimango sempre affascinata dai simbolismi che si trovano in ogni opera.
Ogni particolare racconta una sua storia specifica e niente è lasciato al caso. Mi piacerebbe saper leggere i dettagli dei dipinti che vedo, chissà quante storie insolite si celano dietro le immagini!
Passando di mano in mano villa e giardini cambiano aspetto spesso.
L’aspetto attuale è quello voluto dalla moda ottocentesca dei giardini all’inglese: ampi prati verdi a bassa manutenzione e collezioni di piante d’alto fusto. (Segnalo anche la presenza di una sequoia americana, parte della collezione botanica che andava così di moda a fine ottocento)
Il tutto senza snaturare la presenza del parco della pianta che è il simbolo dell’intera tenuta, la camelia.
Piccola curiosità: la camelia, uno dei simboli nello stemma dei Buonvisi, dà il nome anche al paese in cui si trova la tenuta: Camigliano.
A primavera, in occasione della fioritura delle camelie è possibile visitare il giardino ed ammirare lo spettacolo del bosco di camelie.
Segnalo anche la manifestazione delle Antiche Camelie della Lucchesia , grazie alla quale ogni anno è possibile visitare ville private per ammirare lo spettacolo della fioritura.
GLI INTERNI DI VILLA TORRIGIANI
Per l’interno della la villa c’è una visita guidata di circa 20 minuti nelle stanze del piano nobile.
Una caratteristica di questa villa è la conservazione degli affreschi dovuta ad un motivo molto semplice: nella villa non ci sono camini. L’unico fumo che poteva annerire i soffitti era quello delle candele. Queste infatti erano residenze estive, non erano attrezzate per l’inverno. (Gli interni della Villa – Foto da internet)
All’interno della villa è possibile vedere arredi d’epoca e quadri magnifici. Non si può fare a meno di notare la presenza di numerosi quadri di artisti fiamminghi. Il commercio della seta era molto importante nelle Fiandre, e c’era quindi un grande scambio, anche culturale. Quadri e foto danno un’idea del susseguirsi delle famiglie di proprietari, e si possono riconoscere molti personaggi famosi che sono stati ospiti in questa villa.
La visita guidata alla Villa Torrigiani è fondamentale per venire a sapere tutte le curiosità di questo posto e vi consiglio senz’altro la guida che ci ha accompagnati, Linda Lorenzetti de La giunchiglia . Seguite le visite in programma anche sulla loro pagina Facebook.
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