La Venaria Reale, storia di un restauro impossibile
La Venaria Reale è una reggia poco fuori Torino, patrimonio UNESCO, capolavoro architettonico.
Per me però è soprattutto la storia di un restauro grandioso che sembrava impossibile e che adesso fa spalancare gli occhi di meraviglia.
La Reggia di Venaria nasce alla fine del 1700 come residenza di campagna, una base di partenza per la caccia (Venaria, dal latino Venari, andare a caccia ).
Nei secoli l’hanno modificata, allargata, distrutta, ricostruita. Per un periodo l’hanno usata come caserma, i giardini come piazza d’armi.
Lo stato ha acquistato nel 1978 questo enorme complesso di edifici, comprendente anche il borgo di Venaria e il parco della Mandria.
Nel 1998 il restauro è iniziato, grazie ai fondi europei, e la Reggia è stata riaperta al pubblico nel 2007.
Da allora i progetti di restauro non si sono mai fermati, continuano tutt’ora. La Venaria stessa ospita una scuola di restauro, ed è la dimostrazione di come dovremmo prenderci cura del nostro patrimonio storico.
La visita della Reggia inizia dai sotterranei, in cui ci accolgono i protagonisti della sua storia: una serie di ritratti che narrano la dinastia sabauda a partire dall’anno Mille.
Salendo si arriva al Piano Nobile, un susseguirsi di sale e corridoi splendidamente recuperati che danno l’idea di come doveva essere la Reggia nel suo periodo di massimo splendore.
All’interno della Reggia ci sono spazi espositivi di ogni genere, che abbelliscono le varie sale e ci raccontano qualcosa di più della storia di questo posto.
Tra queste sale spicca la magnifica Galleria Grande, che collegava gli appartamenti del Re a quelli dell’erede al trono.
Il percorso museale si conclude con la visita alla Scuderia Grande Juvarriana, dove è conservato il Bucintoro dei Savoia, l’unico esemplare di barca veneziana del 1700 rimasto intatto fino ai giorni nostri.
Cogliamo anche l’occasione al volo per visitare una mostra fotografica di Salgado, Genesi. Meravigliosa! In ogni periodo dell’anno ci sono mostre temporanee nelle sale della Reggia.
IL RESTAURO DELLA REGGIA VENARIA
La parte di visita che però, a sorpresa, mi ha colpita di più è la modesta esposizione fotografica relativa al recupero della Reggia.
Pochi scatti, ma significativi, foto “prima e dopo” incredibili.
Nella prima parte del 1900 la reggia era in condizioni disastrose. I vari interventi di manutenzione erano una goccia nel mare, ma almeno hanno impedito i crolli. Nel corso dei secoli era stata spogliata e depredata, i marmi dei pavimenti rubati, i saloni usati come depositi, o stalle. Guardando le foto di com’era davvero prende lo sgomento.
Eppure, grazie ai fondi per il restauro e al lavoro di migliaia di specialisti del settore, la Reggia è rinata a nuova vita.
Tra l’altro il cantiere per il restauro della Reggia e di tutto il circondario è uno dei più grandi cantieri di restauro europei, e le persone che ci hanno lavorato (E che ci lavorano tutt’ora) hanno ideato nuovi modi per realizzare un restauro conservati.
Grandi sfide richiedono nuovi modi di approcciarsi al problema.
Dopo la visita della Reggia non posso fare a meno di pensare a quanti monumenti avrebbero bisogno di un restauro di quel genere, e a quanto sarebbe importante per i vari territori poter “resuscitare” dei punti di attrazione come questo.
La Reggia infatti affianca alla parte storica e museale anche tutta una parte “commerciale”, che aiuta a recuperare i costi di gestione e di manutenzione, e a finanziare nuovi progetti.
Immaginatevi un pranzo di un matrimonio nella galleria grande. Una vera favola. (Foto dal sito ufficiale)
La visita si conclude nei giardini, che presentano ancora cantieri aperti. I giardini sono uno spazio vivo ed interessante, in cui si svolgono rappresentazioni teatrali e dove si può giocare con gli attrezzi più strani.
Usciti dalla reggia ci concediamo un bicerin in uno dei bar affacciati sulla piazza, e poi andiamo ad esplorare il borgo.
Per scoprire orari ed esposizioni vi consiglio una visita al sito ufficiale.
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