Il Lago della Gherardesca e Oasi del Bottaccio: fra natura e storia
Con l’inizio della bella stagione decidiamo di approfittare di una domenica di sole per visitare alcune oasi faunistiche vicine a casa: il Lago della Gherardesca e l’Oasi del Bottaccio (LU)
Il lago della Gherardesca è un residuo dell’antico lago di Sesto, e adesso è una zona umida protetta apprezzatissima dagli uccelli migratori e da tutte le specie acquatiche.
Il lago è facilmente raggiungibile, vicino a colle di Compito e i sentieri sono ampi e facili, alla portata di tutti.
Vi capiterà di incontrare molti appassionati di bird watching, che possono osservare il lago dai punti di avvistamento o dai varchi della vegetazione fittissima che circonda il lago.Un cormorano con le ali aperte si asciuga al sole. Gli uccelli di questa specie sono pescatori eccezionali, si immergono completamente e possono raggiungere anche grandi profondità.
Gli uccelli acquatici sono comunque ben protetti dagli arbusti e dai canali che circondano il lago. Qui si fermano in molte specie per passare l’inverno in un posto protetto e ben riparato.
Questo piccolo lago è quanto rimane del lago più grande della Toscana, il lago di Sesto o di Bientina,a fine ottocento. Lo specchio d’acqua è limpido e poco profondo, queste caratteristiche lo rendono un posto ideale per gli uccelli acquatici, che si raccolgono qui a centinaia.
La passeggiata è piacevole – vengono organizzate anche visite guidate – e lungo la strada oltre agli uccelli possiamo osservare anche dei leprotti acquattati tra i cespugli.
Scopriamo in seguito che si tratta di minilepri, una specie nordamericana introdotta nell’ambiente per la caccia. Nei roveti che circondano il lago hanno trovato l’habitat ideale.
Questa specie infatti non scava tane sotterranee come i conigli locali. Loro sfruttano la protezione data dai grovigli impenetrabili di rovi, in cui si rifugiano al minimo segno di pericolo.
Ad un certo punto della passeggiata ci troviamo di fronte una targa commemorativa e scopriamo l’esistenza di un campo di concentramento, proprio in questa zona, sul Lago della Gherardesca.
Non è rimasto niente da vedere, c’è solo il ricordo dei tre militari che si opposero ai nazisti che volevano prendere il comando del campo. Il loro sacrificio salvò tutti i prigionieri, che trovarono rifiugio presso le famiglie della zona.Risaliamo in auto e percorriamo il breve tratto che ci separa dall’Oasi del Bottaccio.
L’OASI DEL BOTTACCIO
Anche questo posto è una conseguenza diretta della bonifica del grande Lago di Sesto.
Prima della grande bonifica infatti il rio Visona sfociava nel lago: tolto il lago il torrente non aveva più un posto dove andare, e ha creato un grande acquitrino.
Un acquitrino con caratteristiche però molto particolari, in un bosco che è un residuo delle foreste che coprivano questa zona.
In inverno ed in primavera l’Oasi del Bottaccio è parzialmente sott’acqua, ma i sentieri rialzati e le passerelle consentono comunque la visita di una delle zone umide più interessanti della Toscana.
Le visite qui sono solo guidate, l’Oasi è chiusa e recintata in modo da proteggere gli animali che vivono al suo interno. Questo in particolare è un paradiso per gli anfibi, e in questa stagione non dovrebbe essere difficile trovare rane e tritoni.
Purtroppo la nostra visita coincide con un periodo piuttosto lungo di siccità, quindi gli stagni sono ridotti a poche pozzanghere. Per prenotare le visite guidate all’Oasi del Bottaccio potete trovare informazioni e contatti a questo link.
Altre passeggiate a “chilometri zero” – nella Piana di Lucca:
– il quercione delle streghe
– il Parco di Pinocchio
– la Villa Torrigiani
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