“Tutti matti”per Gubbio
So che forse dovrei iniziare a parlare di Gubbio in un modo un po’ più tradizionale, ma in effetti la cosa che ci ha colpito di più è proprio la storia dei matti.
Mi spiego meglio: nel centro storico di Gubbio c’è una piazzetta sempre molto affollata. E’ circondata da bei palazzi – il più famoso è il Palazzo del Bargello, ma senz’altro sarà la fontana ad attirare la vostra attenzione.

La fontana dei matti
Al centro della piazza spicca una fontana rotonda. Fate una sosta, e guardate cosa succede.
Non potrete non notare che ogni tanto qualcuno parte di corsa – magari ridendo – per fare il giro della fontana. Con tre giri di corsa e uno spruzzo d’acqua della fontana si diventa matti onorari della città di Gubbio, con tanto di certificato.La storia della pazzia degli eugubini ha radici antiche ed è legata alla proverbiale imprevedibilità degli abitanti di questa città.
Naturalmente visto che siamo matti anche noi non possiamo perdere l’opportunità di farlo certificare!
Gubbio però non è solo la città dei matti, è anche un fantastico borgo pieno di storia, che ha saputo trovare motivi nuovi ed originali per essere visitato.
Uno di questi è lo spettacolare albero di Natale sul Monte Ingino che sovrasta la città. E’ il più grande albero di Natale del mondo, ed è stato realizzato sul fianco della montagna situata proprio di fonte alla piazza cittadina.
Visto da lontano l’effetto è grandioso, un albero di Natale spropositato che si libra nel buio sopra la città. Da vicino l’effetto è ancor più bello, perché sembra che Gubbio abbia il suo cielo speciale, fatto di stelle colorate.

L’albero di Natale di Gubbio
L’albero viene acceso ogni anno in occasione delle festività natalizie, indicativamente dal 7 dicembre al 10 gennaio. E’ composto da 500 luci che disegnano la sagoma del classico albero di Natale, realizzando un disegno alto più di 750 metri sul fianco della montagna. Una delle decorazioni più splendenti è la Basilica di sant’Ubaldo, raggiungibile in funicolare da Gubbio.
Finora vi ho raccontato solo le cose più eclatanti, ma Gubbio, oltre a questo offre molto di più.
Il centro storico è splendido ed ha una storia lunghissima. La piazza principale – Piazza Grande – è forse una delle piazze più belle d’Italia. Purtroppo a causa del freddo veramente sfiancante non ho foto decenti, solo foto con il cellulare. Toccherà tornare pure qui per fare un lavoro migliore!! Per darvi un’idea: la piazza non è bagnata, è ghiacciata.
Qui si affacciano i palazzi più importanti della città. Il Palazzo dei Consoli è il punto di maggior attrazione della piazza, ospita il museo civico ed è un esempio perfettamente conservato di architettura medievale. Non riusciamo a stare a lungo nella piazza, il freddo ci sta letteralmente ricoprendo di ghiaccio. Non eravamo preparati a temperature simili e scappiamo al relativo riparo delle viuzze del centro.
Gironzolando senza meta arriviamo ad una zona più periferica, il quartiere di San Martino. Qui visitiamo un grande presepe con statue a grandezza naturale, che ricreano l’ambiente di una piccola città lungo un fiume. L’ambientazione è perfetta, bellissima e suggestiva. Il gelo rende tutto molto più magico. Uno strato di brina ricopre statue ed oggetti, trasformando tutto in scintillanti opere d’arte. Il presepe è affollato ma noi ci fermiamo solo per il tempo di dare un’occhiata, qui fa freddo sul serio!!
Gubbio è famosa anche per essere una delle città visitate da San Francesco d’Assisi (Leggi anche Assisi ). Qui c’è una bella storia che riguarda San Francesco ed il lupo che terrorizzava gli abitanti della città. Il santo giunse a Gubbio e non trovando nessuno in strada chiese il motivo. Gli abitanti si erano nascosti perché avevano paura di un lupo grande e feroce che li minacciava quotidianamente. Gli abitanti chiesero così al santo di intervenire in qualche modo, perché potessero ricominciare a vivere sicuri, e il santo accettò.
Andò nel bosco e chiamò a sè il lupo, dicendogli, in nome di Dio, di non far più del male a nessuno e il lupo si avvicinò e gli leccò la mano.
Da bambina le storie di questo santo che parlava con gli animali erano tra le mie preferite!
Nella chiesa di San Francesco dei muratori c’è la grotta dove visse il lupo dopo il patto con il santo, e la sua tomba.
Insomma Gubbio è stata una vera sopresa, un borgo che ha saputo reinventarsi mille volte, creando punti di interesse sempre nuovi.
Torneremo presto – la prossima volta però con temperature sopra lo zero!!
Qui trovi il nostro itinerario da week end, qui altri spunti e curiosità per visitare Gubbio.
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