Le miniere di sale di Wieliczka, patrimonio dell’Umanità
Negli immediati dintorni di Cracovia si trovano le suggestive miniere di sale di Wieliczka, un’escursione facile da organizzare e di grande interesse storico e culturale. Le miniere di sale di Wieliczka sono sfruttate fin dall’antichità e sono state dichiarate dall’Unesco un Patrimonio dell’umanità.
Il giro turistico si svolge nel pozzo Daniłowicz, dove nel corso degli anni i minatori hanno realizzato opere d’arte intagliate nel sale che lasciano interdetti.
Nessuno di loro era un artista professionista, tutti autodidatti eppure i loro lavori ci riempiono di meraviglia assoluta.
INDICE
Tutto quello che vediamo è fatto di sale.
Il sale più pregiato, quello bianco e senza impurità è stato già estratto, ma dal sale grigio in cui è scavata la miniera fioriscono venature di sale puro, cristalli, stalattiti.
L’aria all’interno della miniera cura le infezioni alle vie aeree e l’altissima concentrazione di sale ha letteralmente mummificato le strutture in legno utilizzate per puntellare le varie gallerie.
Scendiamo nelle viscere della terra e ci incantiamo alla vista di chiese sotterranee fatte di sale (Pure i lampadari sono fatti di cristalli di sale!!) , assaggiamo la salamoia che scorre in ruscelli – terribile. Ci ritroviamo pure come bambini curiosi ad assaggiare le pareti, ehm.
Si, confermo, è proprio sale!
LA STORIA DELLA PRINCIPESSA KINGA
Scendiamo nelle viscere della terra e in una delle prime sale che incontriamo viene raccontata la storia della Principessa Kinga, e del suo dono alla Polonia.
Kinga era la figlia del Re d’Ungheria ed era promessa all’erede al trono di Polonia.
In Polonia all’epoca non c’erano miniere di sale e Kinga chiese a suo padre una miniera in dono, per poter portare in dote quell’enorme ricchezza anche in Polonia. Venne poi colta da un’ispirazione improvvisa: si tolse l’anello di fidanzamento e lo gettò nel pozzo più profondo della sua miniera.
Partì poi per la Polonia e volle nel suo seguito alcuni esperti minatori che avevano il compito di cercare la salgemma.
Ancora una volta seguì il suo istinto – o forse un’isporazione divina – quando, giunti nei pressi di Cracovia, chiese ai suoi minatori di scavare un pozzo, per cercare il sale.
La leggenda narra che nel primo blocco di sale portato in superfice ci fosse il suo anello di fidanzamento, e queste statue ricordano il momento del ritrovamento.
Una bella storia, no?
LA CAPPELLA SOTTERRANEA
Kinga in seguito fu proclamata Santa e patrona dei minatori, e a lei è stata dedicata una cappella sotterranea stupefacente: tutto è realizzato con il sale.
Pavimento, decorazioni, statue, lampadari: ogni centimetro della chiesa è decorato, scolpito a mano nel sale grigio. I cristalli degli enormi lampadari sono di salgemma e diffondono una luce fatata.
Qui siamo proprio in un mondo a parte.
La miniera però non era solo arte e bellezza, era soprattutto lavoro: un lavoro duro e pericoloso che è facile intuire vedendo i dislivelli e i rudimentali attrezzi.
Sono rimasta molto colpita da una riproduzioni di quello che era uno dei lavori più pericolosi della miniera, il lavoro dei “bonificatori”. (Non conosco il termine tecnico di questo mestiere)
Questi uomini avevano il compito di trovare le sacche di metano, un pericolo mortale per i minatori. Il metano infatti è del tutto inodore, si raccoglie in alto, sulla volta delle caverne ed è altamente infiammabile. Una sacca di metano potenzialmente era una bomba innescata.
Questi uomini giravano per le gallerie e cercavano queste sacche, incendiandole per eliminarle. Il rischio più grande per loro è che non avevano modo di sapere quanto fosse grande la sacca, quindi non potevano sapere in anticipo se l’incendio provocato li avrebbe uccisi. Tutto questo è raccontato con uno spettacolo di suoni e luci che rende assolutamente l’idea: è spaventoso!
Nella miniera scorrono ruscelli e rivoletti d’acqua che si raccolgono in laghi salmastri, tre volte più salati del Mar Morto. Uno di questi laghi è il protagonista di un suggestivo spettacolo di suoni e luci.Nella ex miniera poi a sorpresa troviamo anche una sontuosa sala da banchetto: non sono pochi infatti gli sposi che scelgono l’atmosfera fiabesca della cappella di Santa Kinga per il loro matrimonio. Questa insolita location ospita anche convegni ed accoglie spesso personaggi famosi che scendono in visita.
Altri livelli della miniera vengono utilizzati per le cure per le malattie del sistema respiratorio: l’atmosfera ricca di sale ha effetti curativi.
QUALCHE INFORMAZIONE UTILE
– la miniera si raggiunge facilmente da Cracovia in autobus. Il capolinea è presso il centro commerciale Krakov Glowny, il biglietto deve esser valido per le zone 1 e 2 (costo 7,60 pln per biglietto a/r – agg. settembre 2018)
Durata viaggio circa 30/40 minuti.
Fermata Wieliczka Kolpania Soli, il percorso turistico è alla Danilowicz.
– Il biglietto l’abbiamo fatto dal sito ufficiale. Non ci sono moltissime visite guidate in italiano e vista la grande affluenza conviene senz’altro prenotare per tempo.
– per visitare la miniera servono scarpe comode e abbigliamento anche pesante perchè nei livelli più bassi ci sono 13/15 gradi. Non è un percorso facile per bambini piccoli o per chi ha problemi di movimento e ci sono 800 scalini da scendere quindi no passeggini. Qui una foto della tromba delle scale penso che renda molto bene l’idea!
– la visita turistica alle miniere di sale di Wieliczka dura poco meno di tre ore. Consultate il sito per le informazioni aggiornate.
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