Il quinto giorno a New York
Nel nostro quinto giorno a New york abbiamo potuto vedere con i nostri occhi quanto possa dare spettacolo questa città. Oggi infatti andiamo a vedere una manifestazione gigantesca, la parata del Gay Pride.
Due parole su questa manifestazione: il Gay Pride (Letteralmente orgoglio gay) è una parata assolutamente pacifica e colorata che attraversa Manhattan fino a raggiungere il Greenwich Village, la zona dove si trova lo Stonewall inn. Dove tutto ha avuto inizio.
Il 27 giugno del 1969 le forze dell’ordine fecero una retata in un bar gay del Village, lo Stonewall Inn. Cose del genere all’epoca erano frequenti, ma la reazione della folla ha cambiato la storia. La risposta della comunità omosessuale è stata decisa ed immediata, e da questa rivolta è nato il movimento di liberazione degli omosessuali.
Adesso la rivolta di Stonewoll ha i contorni di una leggenda, ma il movimento per i diritti degli omosessuali è una realtà vivace e presente. Le parate del Gay Pride si svolgono in tutto il mondo, e portano avanti la battaglia per i diritti con leggerezza e divertimento.
Quando ho letto la notizia della manifestazione ero un po’ perplessa, nel 2018, nell’America di Trump…possibile che potesse essere una manifestazione pacifica?
Beh, mi rimangio tutto, non ho mai visto niente del genere!
Centinaia di migliaia di persone a ridere e a cantare, vestite con tutti i colori dell’arcobaleno, tutti dalla stessa parte, almeno per un giorno.
Mai visto niente del genere prima, nessuna protesta, nessun problema. Solo gioia di vivere, impegno civile e bisogno di essere quello che si è.
Dopo aver studiato gli orari ed il tragitto della parata Paolo decide di piazzarsi all’inizio, nei pressi del Madison Square Park sulla quinta strada. Per raggiungerlo attraversiamo una città vestita a festa, ed incontriamo in Central Park una vera e propria folla di gente che probabilmente è qui per partecipare alla manifestazione, ed ha dormito nel parco.
Ecco, siamo rimasti molto colpiti da questo spettacolo.
Famiglie con bambini, persone anziane..tutti a dormire lungo uno dei vialetti del parco, all’aperto, sotto agli alberi.
Decine di persone avvolte nei sacchi a pelo o sdraiati su brandine. A quanto pare non è uno spettacolo così inusuale, i newyorkesi non li guardavano nemmeno!
Usciti dal Central Park ci imbattiamo in uno di quei mercatini di cui ho letto su un sacco di libri: i mercatini di verdure “organic” (Il nostro bio), fatti da contadini che arrivano dalle campagne attorno alla città e vendono le loro verdure a prezzi…ehm…da boutique! Il mercato comunque è bello e colorato, e cogliamo anche l’occasione per fare qualche piccolo acquisto.
Proseguiamo per la nostra destinazione con tutta calma, godendoci la vista di una città sonnacchiosa e già chiusa al traffico. Che strano vedere le strade completamente vuote!
Quando arriviamo al Madison Square Park anche se è presto troviamo già gruppetti di gente colorata e felice.
Ragazzi e adulti, famiglie intere con bambini, tutti accomunati da un arcobaleno e dalla voglia di festeggiare.
Io e i ragazzi ci piazziamo nel parco al fresco, Paolo invece si conquista un posto in prima fila alle transenne, per non perdersi nemmeno un minuto di sfilata.
La folla è oceanica e l’atmosfera è perfetta, non ho mai visto una manifestazione con così tanta gente!! Non credo di esagerare se stimo milioni di persone, forse una cosa così non la vedrò più nella mia vita.
La sfilata è lunghissima e pazza, fra canti, balli e scherzi il tempo passa in fretta.
Quando si fa l’ora di andare ci rendiamo conto che non sarà facile, la città è tagliata in due dalla parata, dobbiamo allontanarci dal caos.
Qui ci viene in salvataggio il piano B, la visita a Roosevelt Island. In tutta sincerità non pensavo che fosse granchè. Avevo visto in rete alcune foto e filmati del percorso della funicolare e pensavo che fosse un’esperiezza diversa ma di breve durata, e invece è stato amore a prima vista. Roosevelt Island è la New York che proprio non mi aspettavo di vedere: un’oasi di pace e di verde fra i grattacieli, un posto in cui potrei davvero abitare!! Nel post già pubblicato trovate tutte le informazioni necessarie per raggiungerla e per visitarla, almeno in parte.
Restando sul solito lato di Manhattan proviamo a terminare la serata al South Seaport, ma scopriamo con un certo disappunto che è quasi del tutto in ristrutturazione. Qui passiamo davanti al monumento per i caduti del Titanic – che avrebbe dovuto attraccare proprio qui.
La zona vecchia è molto carina, le vie sono di acciuttolato, i palazzi bassi e retrò. Alcuni scorci sono particolarmente fotogenici!! Molto carino, ma i ristoranti sono pochi e strapieni, facciamo solo un giro e poi torniamo nel “nostro” quartiere per una robusta cena messicana.
La serata si conclude con i fuochi d’artificio visti direttamente dalla nostra camera.
Grazie, New York, questo è un saluto fantastico!!
Qui potete trovare un riassunto della nostra vacanza a New York e qui di seguito i link agli altri giorni di viaggio:
PRIMO GIORNO
SECONDO GIORNO
TERZO GIORNO
QUINTO GIORNO
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