Keszthely e il castello Festetics
Keszthely è una delle piccole chicche ungheresi riservate a chi fa viaggi itineranti spostandosi in auto.
Il bisogno di una sosta per spezzare un trasferimento lungo porta a conoscere meglio i paesi lungo la strada, e magari con un pizzico di fortuna – e di buoni consigli – vi ritrovate a Keszthely.
Keszthely è in Ungheria, poco lontano dall’autostrada che da Zagabria vi porta dritti dritti a Budapest costeggiando il grande lago Balaton – quasi un piccolo mare interno per questa nazione nel cuore dell’Europa.
Keszthely significa “castello“, la piccola città è raccolta attorno alla suo gioiello più splendente.
Facciamo un giretto nel centro storico, minuscolo ma tenuto come un piccolo gioiello e poi ci avviamo a passo di marcia alla biglietteria del castello. Qui iniziamo a capire che in Ungheria le cose non sono proprio intuitive da comprendere.
Scopriamo infatti ben presto che di biglietti per il castello ce ne sono almeno di 10 tipi diversi, perchè la proprietà è suddivisa in zone che ospitano mostre diverse, quindi richiedono biglietti differenti. Stimando – correttamente – di non avere il tempo di visitarlo da cima a fondo scegliamo il biglietto di base che comprende castello, giardini e la mostra delle carrozze antiche. Sembra facile da dire, ma arrivare a questa decisione ci ha richiesto almeno venti minuti di spiegazioni alla biglietteria! Aggiungo anche che il permesso per fotografare qui si acquista a parte, è ben specificato ovunque.
Il castello Festetics è stato la residenza della famiglia Festetics per oltre 200 anni. La costruzione risale al diciottesimo secolo ed è uno dei castelli più visitati d’Ungheria.
Il castello è stupendo, ed è ottimamente conservato. Gli interni sono ancora in larga parte originali, e la vera chicca di tutta la visita è la biblioteca Helikon: un ambiente spettacolare in cui sono raccolti migliaia di volumi d’epoca, molti dei quali di grande valore.
Le stanze non sono ridotte a semplice museo, vengono usate regolarmente per mostre e concerti. Ci troviamo ad ascoltare le prove di una cantante in una delle sale più lussuose del castello.
Segnalo senz’altro all’ingresso il caffè pasticceria: gli ambienti sono originali, le collezioni esposte sono interessanti quasi quanto quelle di un museo vero.
Il giardino all’esterno è diventato parco naturale, riconosciamo lo schema familiare dei giardini all’italiana nel giardino d’ingresso. Sul retro il parco si estende e comprende vari edifici, noi andiamo alla scuderia dove viene conservata una collezione di carrozze decisamente completa ed originale.
Ci sono molte altre mostre ed attività possibili, ma Budapest ci chiama e la strada è ancora lunga.
Ci fermiamo a pranzo in uno dei localini lungo la via del castello e ci prepariamo alla seconda parte del nostro trasferimento.
Qui il resto del nostro itinerario estivo a zonzo per le capitali dell’Est e qui il link al sito ufficiale del Castello dei Festetics.
Commenti recenti