Bomarzo, il giardino dei misteri
Il giardino di Bomarzo, o giardino dei mostri, si trova poco fuori Viterbo.
E’ un luogo davvero insolito, nato nel 1552 per volere del signore di Bomarzo, Pier Francesco Orsini. Un’opera studiata per lunghi anni, progettata seguendo un filo conduttore dato dalla lettura dei grandi classici dell’epoca. forse anche un modo, secondo la leggenda, per lenire il dolore causato dalla morte prematura di sua moglie, Giulia Farnese.
Il Giardino di Bomarzo nasce così, dallo studio, dal sogno e forse dalla follia.
La progettazione venne affidata all’architetto Pirro Ligorio (Che è stato uno degli architetti più importanti del sedicesimo secolo) e le varie statue dovrebbero narrare una storia, di cui però si è perso il significato. Alcune di queste statue sono state scolpite direttamente sul posto, usando le rocce di peperino che affiorano naturalmente dalla terra.Questo giardino fantastico era corredato da iscrizioni scolpite, alcune è stato possibile recuperarle, altre sono ormai irrimediabilmente perdute.Le iscrizioni sembrano formare le tracce per una caccia al tesoro, o forse sono spiegazioni da interpretare. Leggendole e guardando il giardino nel suo insieme ho l’impressione che qualcosa sfugga alla mia comprensione, questa è una storia che vorrei conoscere meglio!
L’orco
Una particolarità di questo giardino è che è stato abbandonato per secoli (Vi immaginate che impressione dovevano avere i viandanti che si trovavano ad attraversarlo e incontravano tutti quei mostri?) ed è stato recuperato solo a partire dal 1954 quando è stato acquistato e riportato a vita nuova da Giovanni Bettini.
In questo parco delle meraviglie le sculture ed il bosco si completano a vicenda, e i giochi di luce del sole fra le foglie degli alberi creano un’atmosfera quasi magica. La mia impressione è che tutto questo sia stato realizzato non per un semplice scopo estetico, o un’esercizio intellettuale. Secondo me serviva a qualcosa, ma chissà? (Se trovate notizie me le girate? Mi interessa molto, sto leggendo tutto quello che trovo).
All’ingresso troverete due sfingi ad accogliervi, e in una delle iscrizioni c’è già una domanda di base: « Tu ch’entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante maraviglie sien fatte per inganno o pur per arte. »Bella domanda, vero? Peccato che nessuno può aiutarci a capire. Qui ci vorrebbe Robert Langdon (Esperto di simbologia di fama internazionale e personaggio dei romanzi di Dan Brown) sono certa che si divertirebbe un mondo in un posto come questo!
La visita continua con mostri che sbucano dalle fronde, in modo giocoso ed imprevedibile. Ogni tanto qualche lapide ormai del tutto cancellata ci ricorda che questo non è solo un parco monumentale.
Troviamo uno degli scherzi del parco, la casa pendente. Questa casa è stata costruita su una roccia affiorante e pende da un lato. Tutta la casa però appare visivamente dritta, per cui entrando si prova un senso di smarrimento e vertigini – alcuni si sentono proprio male! A me torna immediatamente in mente la Mistery Cabin di Calico.Alessandro ci dà una dimostrazione: lui è in piedi dritto, è la casa ad essere storta. I nostri occhi non accettano questo tipo di illusioni e il nostro cervello non sa conciliare quello che vede con quello che sente. In alcuni questa percezione distorta causa pure la nausea. Noi saltelliamo come canguri, felici di questo inaspettato cambio di prospettiva!Sbuchiamo in un bel prato con un tempio: quello è il mausoleo di Giulia Farnese, in esso sono sepolti anche i coniugi Bettini, i benefattori che hanno riportato il parco all’antico splendore.
Qui la visita è finita, torniamo sui nostri passi e ci soffermiamo di nuovo a questa iscrizione, che potrebbe essere il nostro motto: in fondo anche noi “erriamo per il mondo” per veder meraviglie alte e stupende.
Beh, questo parco è una “maraviglia” da non perdere!
Qui vi metto il link del sito ufficiale, qui un altro link molto utile e completo. Qui invece trovate l’itinerario del nostro week end pasquale, che si è rivelato più ricco e vario di quello che immaginavo.
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