Zagabria, una capitale piccola piccola
Zagabria rientra fra le piccole capitali europee ancora poco conosciute, quelle che si fatica ad associare ad un paese. E’ la capitale della Croazia – paese visitatissimo – ma non assomiglia per niente alla Croazia più famosa. E’ piccola e vitale, giovane e interessante.
Il centro storico rivela scorci davvero inaspettati. Anche qui, come nelle altre capitali visitate nel nostro viaggio, non posso fare a meno di notare un’entusiasmo coinvolgente, come se la libertà dal regime comunista e dalla successiva guerra di indipendenza fosse ancora una conquista fresca, da festeggiare (posso solo immaginare come potevano essere queste città solo qualche anno fa).
Prima di visitare la città raggiungiamo l’appartamento dove passeremo la notte, situato sulle colline a nord della città, in un paesino grazioso ed ordinato. Lì incontriamo l’host migliore che ci sia mai capitato in tutti questi anni: gentilissimo, attento ai bisogni di tutti, sinceramente interessato al nostro benessere. Ci ha ascoltati e ci ha spiegato in modo molto completo dove parcheggiare, come muoversi, cosa vedere a Zagabria, offrendoci materiale e consulenze. Se vi interessa la sua casa è Apartments Garden II a Zagabria: punteggio massimo per me.
L’host ci consiglia una sosta al cimitero monumentale che si trova proprio lungo la strada per raggiungere la città, il cimitero di Mirogoj. In effetti più che un cimitero è una città dei morti, con una parte molto moderna ed un ingresso in stile rinascimentale, maestoso ed aggraziato.
Mirogoj in lingua croata significa “Posto dove si coltiva la pace“. Nasce come un cimitero per raccogliere le spoglie sepolte in molte delle chiese parrocchiali della città. Una caratteristica davvero poco comune è che custodisce le spoglie di cattolici, ortodosse ed ebrei. Entrando dal maestoso ingresso principale si incontra subito la grande lapide posta sulla tomba di Franjo Tuđman, il primo presidente della Croazia.
Zagabria ha un centro storico piuttosto piccolo. La visita si può suddividere in città bassa e città alta, unite anche da una funicolare. Procediamo “a ispirazione” (Per non dire a caso) come facciamo sempre, e ci facciamo guidare dalla curiosità. La città alta è quella più antica, la bassa è quella in cui si concentrano negozi ed edifici amministrativi.
La Piazza Dolac è la piazza del mercato quotidiano, la “pancia di Zagabria“, come la definiscono sul sito dell’ente del turismo. Oggi però è Ferragosto, quindi niente banchi: che peccato. Pare che sia un gran bel mercato! Proseguendo la nostra visita ci imbattiamo in uno strano spettacolo: un anziano signore vestito di bianco cammina attorniato da un nugolo di piccioni. Ogni tanto si ferma a lasciare per loro un po’ di mangime e loro lo seguono come animali domestici. E’ una cosa particolare e non possiamo fare a meno di seguirlo per un po’.
Il signore dei piccioni
Gironzolando ci troviamo presto all’ingresso della funicolare per salire verso la città alta. Prima però facciamo una piccola deviazione per raggiungere un altro luogo segnalato dal nostro host: il Tunel Gric. Si tratta di un rifugio antiaereo scavato direttamente sotto la città alta durante la seconda guerra mondiale ed usato come via di fuga e come rifugio durante i bombardamenti. Vi si arriva attraversando un parco pieno di graffiti bellissimi.
I tunnel dopo un lungo periodo di decadenza vennero riutilizzati di nuovo come rifugio antiaereo durante la guerra d’indipendenza croata (Si parla di storia recente, dal 1991 al 1995).
E’ stato ristrutturato, fine lavori nel 2016, e pare che verrà destinato ad ospitare un museo sensoriale. Per il momento è un tunnel suggestivo sotto la città, in cui le voci hanno strani echi e dove, ancora una volta, è fin troppo facile immaginare la realtà della guerra.Torniamo sui nostri passi per andare a prendere la funicolare. Questa ha una curiosa particolarità: è il trasporto pubblico più veloce del mondo, per compiere il suo percorso impiega poco più di un minuto!
Salendo si vede sulla destra la torre Lotrskac, su cui è possibile salire e vedere la città dall’alto. Salendo scopriamo che nella torre è custodito anche il cannone che ogni giorno a mezzogiorno spara un colpo a salve. Chissà che rumore incredibile in uno spazio così piccolo!!
La leggenda racconta che dal 1 gennaio 1877 ogni giorno a mezzogiorno si ricorda la ritirata dei turchi che erano accampati vicini alla città e che vennero ricacciati indietro da una palla di cannone atterrata direttamente di fronte al Pascià.
Da quassù vediamo uno scorcio della bella chiesa di san Marco, simbolo di Zagabria. La vista spazia su tutta la città. (Qui devo avvisare che se qualcuno soffre di vertigini e teme le scale pericolanti forse è meglio che non salga perché nel primo tratto sono abbastanza vecchie da far paura!!)
Usciti dalla torre veniamo attratti irresistibilmente da un piccolo parco subito dietro alla funicolare, un viale alberato con coloratissime bancarelle e localini panoramici. Dal nome – Strossmartre – direi che si ispira al più famoso Montmartre di Parigi.
Leggo sulla guida che qui festeggiano il “Metà Capodanno”, il 30 giugno. Zagabria è una città pazzesca, a questo punto ne siamo convinti!
Uscendo dal parco in pochi passi siamo nel cuore del centro storico, arriviamo nella piazza della chiesa di San Marco e ci fermiamo un momento ad ammirare il tetto decorato con mattonelle colorate. Vorremmo visitare anche l’interno ma la troviamo chiusa e ci accontentiamo di scattare qualche foto agli esterni.
Sul tetto sono rappresentati gli stemmi della città di Zagabria e di Croazia, Dalmazia e Slovenia.
Su questa piazza si affaccia anche l’edificio del Parlamento, si vede in foto sulla destra.
Proseguendo la nostra passeggiata si arriva ad un arco, sotto a questo in un ambiente in penombra appena illuminato dalla luce delle candele c’è la porta di pietra (Kamenita Vrata).
Qui sotto, protetta da una spessa grata in ferro lavorato, c’è un’immagine della Madonna con bambino che risale al sedicesimo secolo. La leggenda narra che questa immagine è l’unica cosa sopravvissuta ad un terribile incendio che ha distrutto la città alta nel 1731. Da allora venne costruita questa cappellina al riparo dell’ultima porta medievale rimasta. Nel corso dei secoli questa immagine è stata venerata, tanto da diventare una meta di pellegrinaggio, come testimoniano i numerosi ex voto di cui è tappezzata la cappellina.
La Madonna della porta di pietra è la protettrice della città di Zagabria, e il culto è talmente sentito che c’è una vera folla in questo piccolo ambiente suggestivo.
Passata la porta di porta di pietra si entra nella zona più turistica del centro storico, un susseguirsi di ristorantini e bancarelle, con la musica nell’aria.
Anche qui città vecchia ed arte si fondono in modo armonico e vivace, la piccola via Tkalciceva è una gioia per gli occhi.
Giriamo questa deliziosa via e ci infiliamo in ogni traversa, fino a raggiungere l’Opatovina park, un parco “nascosto” fra i cortili dei palazzi. Uno spazio verde usato per manifestazioni e rappresentazioni ed abbellito da murales enormi.
Per la cena scegliamo un ristorantino in via Tkalciceva con i tavolini all’aperto e gustiamo degli ottimi cevapcici (Polpette di carne tipiche della cucina locale).
Questa piacevole giornata finisce con una passeggiata per il centro storico, Zagabria ci saluta con canzoni dal vivo e muri colorati. Non è un addio, è un arrivederci!
Il nostro viaggio prosegue, domani Budapest.
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