Murano, la magia del vetro soffiato
Murano è un’isoletta nella laguna di Venezia. La sua caratteristica principale e il motivo per cui è famosa in tutto il mondo è la lavorazione del vetro.
A Murano ci sono molti laboratori artigiani in cui è possibile assistere ad una dimostrazione di questa arte bellissima.
Noi abbiamo scelto di assistere ad una dimostrazione di soffiatura ed abbiamo assistito ad un vero spettacolo. E’ una delle esperienze più magiche da fare a Venezia!
A Murano si arriva in vaporetto, partendo da Venezia, una bella gita rapida e panoramica. Il paese è veramente grazioso, raccolto, molto tranquillo.
Facciamo un giretto e ci fermiamo a pranzo in un localino affacciato sul canale e dopo esserci sfamati andiamo a cercare una vetreria: c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Ci chiamano ad assistere ad una dimostrazione e ci ritroviamo in un laboratorio annerito dal fumo, caldissimo.
Il mastro vetraio prende una lunga asta – il cannello – e la usa per prendere una massa di vetro incandescente.
Con pazienza modella questo grumo di vetro fino ad avere una forma regolare ed una superficie liscia e poi inizia la soffiatura vera e propria.
Soffiando nel cannello il grumo di vetro inizia a gonfiarsi e prendere forma, questo sembra una bottiglia panciuta con un lungo collo.
Durante tutta la lavorazione il cannello viene fatto girare a velocità regolare, con grande abilità.
Ed ecco la bottiglia pronta, ed il mastro vetraio pronto ad un’altra dimostrazione.
Anche per questa la partenza è la palla di vetro fuso, che viene modellata con cura attorno al cannello.
Stavolta però invece di soffiare vediamo che il mastro vetraio prende degli attrezzi e con pochi gesti sicuri inizia a modellare questa sfera incandescente, tirandola e rigirandola con un’abilità che sconfina quasi nella magia.
In pochi tocchi esperti ecco pronto un cavallino di vetro trasparente, perfetto in ogni particolare.
Mentre stiamo lì a guardare a bocca aperta lo spettacolo sentiamo una piccola esplosione: la bottiglia con il collo lungo è andata in frantumi, da sola, senza che nessuno la toccasse.
Cosa è successo? Il vetro non è stato temperato e quindi raffreddandosi non ha retto e si è rotto in mille pezzi.
Se si vuole che l’opera in vetro sia stabile è necessario metterla a raffreddare in un apposito apparecchio a temperatura controllata, che prolunga i tempi di raffreddamento del vetro e lo rende più robusto e resistente.
Queste sono solo opere dimostrative, quindi non si preoccupano di temprarle, anche l’esplosione fa parte della dimostrazione.
Usciamo dal laboratorio entusiasmati, e pensare che a guardarli sembra così facile, e invece ad un mastro vetraio servono anni per imparare queste tecniche!
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