Una passeggiata a Venezia
Venezia, si sa, non ha bisogno di presentazioni. E’ una delle più belle città del mondo, uno scrigno pieno di tesori unici.
Non si può vedere in un solo giorno, sono troppi i monumenti, le esperienze da fare – e sono troppi anche i turisti, che giustamente vengono da tutto il mondo per ammirarla.
Noi ci accontentiamo di un assaggio mordi e fuggi, un’intera giornata in giro tra canali, ponti, campi e calli.
Già l’arrivo è un ‘avventura: abbiamo lasciato il nostro camper a noleggio al Camping Fusina e con il battello abbiamo attraversato la laguna per arrivare a Zattere: la nostra “fermata”.
La vista dal ponte dell’Accademia: sembra un quadroCome senz’altro saprete a Venezia non ci sono autobus, ci si sposta con i battelli che assomigliano in tutto e per tutto a pullman strapieni all’ora di punta. Ma non ci facciamo spaventare da così poco, noi!
La traversata è fresca e piacevole e appena mettiamo piede a terra siamo già nel pieno della bellezza.
Ci avviamo verso Piazza San Marco, seguendo le indicazioni e la fiumana di gente. I bimbi sono elettrizzati dalla novità e devo tenerli d’occhio per evitare che si tuffino nei canali: è una città stressante!
Decidiamo di uscire un momento dalle vie principali, per dare un’occhiata in giro, e a ogni svolta c’è qualcosa di speciale. Non è perfetta, non è lussuosa, è fascinosa. Potrei passare un mese intero in queste vie e provar sempre la stessa emozione e lo stesso stupore.
I bimbi sono molto colpiti dai canali, e dalle case che si affacciano direttamente su di essi. Qui non ci sono macchine e per loro è entusiasmante l’idea di prendere la barca e via, a scuola, o a fare la spesa. In particolare sono interessati alle porte che si affacciano direttamente sull’acqua: sono piene di fascino decadente.Le gondole ci segnalano che stiamo rientrando nelle zone più battute, e infatti troviamo l’indicazione per Piazza San Marco: andiamo!
Eccoci, il colpo d’occhio è emozionante. Naturalmente non possono mancare le impalcature alla Basilica di San Marco, sono il nostro marchio distintivo.
Mentre babbo fotografa ogni magnifico dettaglio di questa piazza io sorveglio i giovani che si dedicano al loro sport preferito: la cattura dei piccioni.
Prima li fanno avvicinare con la promessa di briciole di crackers e poi… niente. I piccioni qui sono bene allenati, non si fanno certo fregare così facilmente!
La piazza è magnifica, e mentre “pascoliamo” un po’ in giro (Con i bimbi non si visita, si pascola) Paolo scatta qualche foto.
Non abbiamo prenotato i biglietti per entrare a visitare la Basilica e c’è una coda infinita: sarà per la prossima volta, intanto continuiamo la nostra passeggiata.
Ci avviamo verso il famoso Ponte dei Sospiri, e abbiamo l’ennesima conferma della nostra persecuzione: ancora impalcature, stavolta particolarmente brutte.
Capisco bene che la cura e la conservazione del patrimonio artistico abbia costi altissimi, ma vedere una bottiglia di Coca Cola al posto del ponte è stato surreale. Beh, pazienza, tanto abbiamo già in programma di tornare, prima o poi.
E’ già ora di pranzo, e rientriamo verso le zone meno battute, in cerca di un bacaro dove pranzare. I bacari sono le osterie caratteristiche, e ne troviamo una in un posto molto tranquillo, dove possiamo riprendere fiato.
Un buon pranzo e poi via, si riparte: di corsa naturalmente!
Talmente di corsa che poi si cade, e si perde un dentino che dondolava già… C’è chi a Venezia ci lascia il cuore, Alessandro ci ha lasciato un dente.
Prossima tappa del nostro giro super turistico: il Ponte di Rialto.
Rialto è il più antico dei 4 ponti che attraversano il Canal Grande, e la folla è oceanica.
Nonostante gli ombrelloni e la gente, nonostante la folla di barche e di “taxi” il colpo d’occhio è comunque stupendo.
Ci ripromettiamo di tornare in un momento migliore, meno affollato, ma ancora non ci siamo riusciti. Chissà, forse in inverno…
Soffriamo un po’ il caldo e l’affollamento, e decidiamo di fare una pausa gelato: i bimbi non aspettavano altro!
Ci rituffiamo nelle zone tranquille, è questa la Venezia che mi piace di più. Sole e ombra sulle antiche facciate, i colori sembrano quasi vibrare.
Scende la sera ed è ora di prendere il battello per Fusina: stanchi e soddisfatti del primo assaggio torniamo in campeggio, e ci godiamo la serata.
Camping con vista laguna: non è un piccolo lusso anche questo?
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