Emozioni a Luxor
Durante il nostro primo viaggio in Egitto nel 2001 quella a Luxor è stata senz’altro l’escursione più emozionante.

L’ingresso del complesso dei templi di Karnak
Che barriera? Che apertura? La guida ci spiega che c’è solo una strada che attraversa il deserto da Hurgada a Luxor, e che per motivi di sicurezza gli autobus turistici devono viaggiare in convoglio, scortati da camionette di militari.




Il convoglio adesso procede a velocità normale e gli autobus si separano, procedendo ognuno per la sua destinazione.
Noi ci fermiamo di fronte ai Colossi di Memnon, due statue gemelle del faraone Amenhotep III, erette a guardia di un tempio grandioso, di cui adesso non c’è più traccia, oltre 3400 anni fa. La cosa curiosa di queste statue è che erano famose già nell’antichità . Una in particolare all’alba emanava dei suoni che venivano interpretati come una sorta di saluto ad Eos, la dea dell’aurora (Vedi Wikipedia )

L’escursione prosegue al Tempio di Medinet Habu, il tempio funerario di Ramses III.

Le pareti di questo tempio sono fitte di disegni e geroglifici, sono come un libro di storia che la guida prova a raccontare.


La tappa successiva è la Valle dei Re, un posto leggendario e desolato. Sotto un sole battente ci avviamo per scoprire i tesori di questa valle desertica.

Questa valle non lontana dall’antica Tebe è stata per secoli il luogo di sepoltura dei faraoni ed è diventata leggenda con le prime spedizioni archeologiche del diciannovesimo e del ventesimo secolo secolo.

Sotto un sole spietato, nella valle dei Re.


La maschera funeraria del faraone Tut Ankh Amon – Foto da internet
« Diedi l’ordine. Fra il profondo silenzio, la pesante lastra si sollevò. La luce brillò nel sarcofago. Ci sfuggì dalle labbra un grido di meraviglia, tanto splendida era la vista che si presentò ai nostri occhi: l’effige d’oro del giovane re fanciullo. »

Il dio Anubi e la pesatura del cuore del defunto (Immagine da internet)

Il grandioso viale delle sfingi, all’ingresso del tempio di Karnak
Passiamo poi al grandioso Tempio di Karnak, e ci perdiamo nelle sue sale senza soffitti, fra foreste di colonne, obelischi e statue.


Ramses e Nefertari
Eccolo qui, dopo più di 3.000 anni, che ancora ci stupisce con la sua grandezza.

Da questi templi provengono le innumerevoli opere sparse nei musei in tutto il mondo. Alcune di queste opere hanno avuto una destinazione anche diversa, come gli obelischi che decorano molte città europee, come Roma.
Altri sono rimasti qui, come l’obelisco caduto di Hatshepsut.Â

Questa giornata così piena non è ancora finita. Visitiamo quindi una fabbrica di carta fatta con il papiro, in cui assistiamo ad una dimostrazione piuttosto interessante sulle caratteristiche di questo materiale locale.

Finiamo la giornata a Luxor affacciati a guardare il fiume Nilo, mentre il sole tramonta e ci regala ricordi indimenticabili.

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