Le falesie d’ocra: Colorado Provenzale
Quando si pensa alla Provenza le prime cose che vengono in mente sono la lavanda, il canto delle cicale, le casette con le finestre lilla o azzurre, l’estate: qui invece il filo conduttore è l’ocra, in tutte le sue colorazioni.
Paghiamo la sosta e partiamo a passo di carica, pronti ad affrontare una lunga camminata in montagna.
La terra battuta del sentiero sta cambiando colore e consistenza, non è più fine polvere bianca, adesso assomiglia a sabbia ma è di un bel colore rosso.
Il bosco si apre e vediamo sullo sfondo una falesia rossa e bianca, dietro a dune gialle e arancioni. Beh, no, non sono dune, sono rocce arrotondate, e viste da vicino i colori sono vivi e brillanti.
Ci arrampichiamo come capre su per la falesia, seguendo il sentiero.
Dentro di me penso che questo tratto è piuttosto pericoloso, è così facile scivolare, non ci sono parapetti.
Ma si, i francesi sono più “sportivi” di noi, noi siamo abituati ad altri standard di sicurezza, anche troppo esagerati, forse.
Le rocce bianche e rosse ci ricordano qualcosa, ma cosa?
Frugo nella memoria – e negli album – e trovo le foto del Bryce Canyon, nello Utah.
Ma cos’è l’ocra? E’ un pigmento che deriva da un minerale ferroso comunissimo, l’ematite. Il colore rosso che caratterizza queste rocce non è altro che…ruggine!
La Provenza è disseminata di cave d’ocra ormai dismesse, questa e quelle di Roussillon sono a cielo aperto, altre invece, come le Mines de Bruox sono gallerie scavate all’interno delle montagne. Attualmente l’ocra non viene più estratta se non in piccole quantità destinate ad usi artigianali e turistici.
Il percorso prosegue verso il punto panoramico da dove possiamo vedere i camini delle fate.
La seconda parte del percorso è un po’ più faticosa e meno interessante – quindi se programmate una visita forse conviene fermarsi al percorso breve, fino al Sahara.
Tra i consigli utili per la visita del Colorado Provenzale metterei anche quello di non andare con scarpe di valore e vestiti di bianco, perchè l’ocra non si lava via agevolmente dagli abiti.
L’ultimo consiglio riguarda gli orari di visita: sotto il sole delle ore centrali del pomeriggio i colori si perdono un po’, quindi meglio andare nel tardo pomeriggio, quando la luce è meno violenta.
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