Patrimonio mondiale dell’Unesco, questo gruppo di mulini costituisce senz’altro uno dei paesaggi più suggestivi tra quelli che abbiamo visto in Olanda.
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Kinderdijk significa “diga dei bambini” e secondo la leggenda prende il suo nome da un episodio avvenuto durante una delle più disastrose inondazioni avvenute in Olanda, nel 1420. La leggenda narra che dopo la piena,quando le acque si ritirarono, venne trovata sulla diga una cesta che conteneva un bambino.
I mulini di Kinderdijk servivano per tenere sotto controllo il flusso dell’acqua. In posti come questo è facile rendersi conto di quanto sia fragile l’equilibrio fra acqua e terra, basta semplicemente vedere il dislivello che c’è tra i campi ed i canali, e le immense stazioni di pompaggio.
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Il territorio olandese è caratterizzato dai polder (tratti di mare asciugati in modo artificiale), il nome stesso dell’Olanda – Nederland = paesi bassi – richiama ad una caratteristica unica di questo paese. Una parte importante del territorio olandese è stato infatti strappato al mare fin dai secoli scorsi.Â
Nel novecento alcune imponenti opere ingegneristiche hanno stabilizzato la situazione, in particolare la grande diga Afsluitdijkha cambiato per sempre la geografia del paese, trasformando una profonda insenatura del mare del nord, lo Zuiderzee, in IJsselmeer, un immenso lago d’acqua dolce.
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Lasciando da parte i dettagli tecnici comunque questo luogo colpisce anche per l’aria antica e serena: i mulini si specchiano sui canali, fanno capolino fra le erbe palustri, sono dei veri e propri monumenti all’ingegno umano.
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Per programmare una visita è utile sapere che l’ingresso è gratuito e c’è una comoda pista ciclabile. Uno dei mulini è visitabile – ingresso a pagamento – ma naturalmente l’abbiamo trovato chiuso, siamo arrivati tardissimo.Â
Il sabato durante il periodo estivo mettono in funzione tutti i mulini, lo spettacolo dovrebbe essere particolarmente bello.Â
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Per chi viaggia con i bambini consiglio di visitare questi mulini dopo aver visitato il Nemo di Amsterdam, così dopo aver giocato a “costruire” polder potranno anche vedere che esistono davvero, e troveranno la visita molto più entusiasmante.
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