Non so se avete  mai letto il racconto N. di Stephen King ma appena ho posato lo sguardo su queste pietre non ho proprio potuto fare a meno di pensarci. Carnac è uno dei posti in cui “la realtà è sottile”.
E’ un po’ come se guardando con molta attenzione si potesse distinguere nel paesaggio odierno, quello normale ed illuminato dal sole, la traccia di qualcosa che non esiste più ma che continua ad avere un’aura di magia.
Gli allineamenti di Carnac sono tra i più grandi complessi megalitici del mondo, monumenti dell’era preistorica che hanno richiesto lavori grandiosi, e che non hanno ancora una spiegazione certa. E forse non l’avranno mai.Â
Secondo gli studiosi questi allineamenti sono stati creati 6.000 anni fa, e guardando le dimensioni delle pietre più grandi viene da chiedersi come abbiano fatto a trasportarle e a metterle in piedi.Â
La pietra, o meglio il menhir più grande del sito è il gigante di Le Manio.
Questa pietra enorme si trova in un boschetto scuro, e trovarsela di fronte all’ora del tramonto, con la luce che filtra appena dalla volta degli alberi e un silenzio innaturale…beh, devo dire che è stato un “incontro” suggestivo.
I ragazzi non sembrano particolarmente colpiti dal mistero di queste pietre, osservano incuriositi i macigni e forse pensano ad Obelix, chissà ?Â
Obelix, Idefix e il menhir
Valentina fa i suoi allineamenti personali, magari con il tempo crescono e diventano grandi come gli altri.
Maggiori informazioni su Wikipedia e sul sito dell’Ente del turismo francese.Â
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