Se penso a Valencia la prima cosa che mi viene in mente è questa: la città delle arti e delle scienze.
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L’Hemisferic – La struttura che contiene il planetario ha la forma di un occhio con le palpebre socchiuse. Il riflesso nell’acqua completa l’illusione |
La Ciudad de las Artes y las Ciencias, un polo museale dall’aspetto futuristico, progettato dall’architetto Santiago Calatrava, e iniziato nel 1996.
Le strutture del museo sono al tempo stesso naturali e modernissime, l’acqua delle grandi vasche riflette le strutture curve e le vetrate sono come un gioco di specchi: questo museo è già bello da togliere il fiato dall’esterno, entriamo pieni di aspettativa!
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L’ Hemisferic – Valencia 2014 – “Mamma non è grandiosa?!?!” |
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Una sala vuota al piano terra del museo, siamo piombati nel futuro! |
Il polo museale è composto da:
Palau de les artes Reina Sofia – uno spazio dedicato alle arti sceniche,
Hemisferic , l’occhio della scienza, che ospita un cinema imax
l’ Oceanografic, uno degli acquari più grandi d’Europa
il Museo delle scienze Principe Felipe, la nostra meta di oggi
Gli interni sono immensi, luminosi, c’è da restare a bocca aperta in contemplazione, ma sono troppe le cose che ci attirano ed iniziamo la visita con entusiasmo.
La prima tappa non può essere che la sezione dedicata allo spazio, e ci incantiamo alla vista dei giochi di luci che simulano la nascita dell’universo e un viaggio nel nostro sistema solare.
La sala in cui proiettano questo strepitoso caleidoscopio è fatta per essere esplorata, camminando sul pavimento a specchio, per ritrovarsi immersi nei colori in movimento, con un effetto da far girare la testa.
Le altre persone presenti sono tutte sedute contro la parete di fondo, ma appena ci vedono avanzare in esplorazione si fanno avanti e camminano assieme a noi, pieni di stupore: fa tutto un altro effetto così!
Il museo continua a sorprenderci, e dopo la sosta irrinunciabile per provare una macchina che viene usata nel programma spaziale per addestrare gli astronauti ci sparpagliamo per esplorare il museo.
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Alessandro “frullato” |
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“Fammi una foto qui!!” |
Oltre ad essere interessante questo museo è anche bellissimo, non posso staccare gli occhi da queste vetrate immense.
Tra giochi scientifici, curiosità e notizie interessanti in questo museo vivo anche un’esperienza del tutto inaspettata: la nascita di un pulcino. E chi l’avrebbe mai pensato che una cosa del genere potesse essere così commovente? Ve lo racconto qui.
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Giocando con la gravità |
La giornata passa in un lampo, siamo così presi che ci scordiamo anche di mangiare, e quando riemergiamo da questa esperienza siamo già a metà pomeriggio.
Un panino veloce al bar del museo delle scienze e qualche altro scatto all’esterno, e poi arriva l’ora di rientrare.
La città della scienza e delle arti è facilmente raggiungibile partendo dal centro di Valencia con una rete di autobus molto frequenti e ben organizzati, ma può essere raggiunto anche a piedi, passeggiando attraverso i giardini del Turia: un’esperienza che raccomando assolutamente!
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