Ormai è passato qualche anno dal nostro fine settimana ad Atene, sono cambiate tante cose, la Grecia adesso è un paese diverso.
Chissà se l’agorà di Atene conserva ancora quella stessa magia che ci ha stregati alla prima visita?
Dopo il traffico della città l’agorà ci sembra un’oasi di pace, e basta fare qualche passo all’interno di questo parco per trovarsi quasi in un’altra dimensione.
Prati verdissimi e selvatici, un’esplosione di fiori di campo, sentieri scavati dal passaggio di innumerevoli piedi e qua e là, disposti in modo casuale, i resti di uno splendore antico.
Passeggiamo fra i fiori e gli alberi di arance, godendoci il sole di una primavera anticipata e l’emozione di scorci di straordinaria bellezza.
Non è poi così difficile immaginare cosa poteva essere questo posto più di 2.500 anni fa: pensate ad una piazza spaziosa, magari con un mercato e ampi portici sotto ai quali si poteva passeggiare per ripararsi dal sole.
Immaginate i templi, i palazzi, la vita di allora: se ci fermiamo un’attimo pare quasi di poterla vedere davvero.
L’agorà era il cuore delle città dell’antica Grecia: era uno spazio comune, usato per i mercati e per le assemblee della cittadinanza. Spesso attorno al perimetro della piazza sorgevano templi ed edifici istituzionali.
Nell’agorà di Atene spicca il piccolo tempio di Efesto – il dio del fuoco. Questo piccolo gioiello di proporzioni è rimasto che è rimasto pressoché intatto.
Da visitare anche il museo – situato nell’edificio con il lungo colonnato che si vede in secondo piano nella foto.
Usciti dall’area archeologica ci troviamo di nuovo immersi nei colori chiassosi della città, e ci perdiamo volentieri tra le viuzze colorate, cercando un buon posto per fermarci a pranzo.
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