Ronda è una piccola città nel sud della Spagna, nel cuore dell’Andalusia, situata in una posizione mozzafiato. E’ stata costruita su un altopiano, e il suo centro storico è delimitato da vertiginosi strapiombi che si affacciano sulla Serrania e sul Tajo.
Una gola separa le due metà di Ronda, il Tajo, profonda 160 metri e scavata dal fiume Guadalevin. Il chiama il ponte che collega la città nuova alla città vecchia si chiama Ponte Nuevo.
Le due metà della città sono profondamente diverse l’una dall’altra: una è vivace, piena di piccoli ristoranti, negozi, vita. L’altra, la parte vecchia, è un labirinto di case bianche ed è strutturata come una città araba, con vie strette e patii ombrosi. Ovunque ci sono terrazze con vista sullo strapiombo, un panorama davvero grandioso.
Il nostro albergo è nella zona pedonale della parte nuova. Quando arriviamo, a sera, la via dove si trova l’ingresso dell’albergo è piena di tavolini e di gente che cena e si gode il fresco: un posto davvero piacevole dove passare la serata.
Iniziamo l’esplorazione dopo una buona cena nella piazzetta di fianco all’albergo: passiamo di fronte alla Plaza de Toros – che visiteremo l’indomani – ed andiamo a dare un’occhiata al parco cittadino che abbiamo visto arrivando in auto. E’ già notte, quindi non ci rendiamo conto della vastità del paesaggio ai nostri piedi. Vediamo solo che siamo in alto, e che la città sembra arrampicata sulla cima di queste rocce.
Passeggiando arriviamo al Ponte Nuovo e scattiamo qualche foto. l’illuminazione lo rende dorato, e il confronto con il buio assoluto della gola è particolarmente suggestiva.
Oltre il ponte si estende la città vecchia, la parte araba, quella che visiteremo domani. E’ tempo di rientrare in albergo, una bella nottata di sonno e ripartiremo domattina con l’esplorazione.
La mattina seguente all’uscita dall’albergo ci aspetta una sorpresa: dove sono finiti tutti i tavoli? Qui ieri sera era tutto pieno! Sono pazzi questi spagnoli, ogni notte rimettono dentro tutti i tavolini e poi il giorno dopo fuori di nuovo!! Alle otto di mattina sembra quasi che sia l’alba: le strade sono deserte, i negozi chiusi. Che ritmi di vita diversi!
Mentre aspettiamo l’orario di apertura della Plaza de Toros torniamo al parco che ci ha incantati la sera prima, l’Alameda del Tajo. Prendiamo dei dolcetti ad un forno e andiamo a fare colazione con vista sullo strapiombo: meraviglioso.
Restiamo per un po’ a goderci la brezza fresca che sale lungo il fianco della montagna – una piacevole novità nel torrido clima spagnolo – e raggiungiamo con calma l’arena dei tori.
L’ARENA DI RONDA
L’arena di Ronda è una delle arene storiche spagnole. E’ una delle strutture più antiche ed è il posto in cui si è svolta la prima corrida di Spagna. Il campo di combattimento dell’arena di Ronda è uno dei più grandi al mondo e questo la rende anche più pericolosa per i toreri.
Attualmente vi si svolgono ogni anno le corride goyesche, a inizio settembre, che attirano centinaia di persone. La visita inizia proprio dall’arena dei tori. Al contrario dell’arena di Siviglia qui è possibile camminare nella Plaza de Toros, osservare l’arena dal punto di vista del toro e notare tutta una serie di piccole cose che all’arena di Siviglia ci erano sfuggite. I ragazzi fanno una corsa nell’arena – un’esperienza che non si può fare proprio ovunque.
Lungo il perimetro dell’arena notiamo i ripari di sicurezza (Burladeros) : nel legno sono impressi i segni profondi delle cornate dei tori. L’ampiezza e la profondità di queste tacche indicano la forza degli animali che li hanno lasciati, è uno spettacolo impressionante.
I ragazzi guardano i segno lasciati dai tori sui burladeros |
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Entriamo nelle stalle e notiamo il sistema ingegnoso di botole e carrucole per aprire gli stalli e far uscire i tori verso il loro destino.
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Le stalle dei tori |
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I meccanismi per aprire le porte e far uscire i tori senza avvicinarsi troppo a loro |
La visita è molto più interessante di quello che ci aspettavamo e ci tratteniamo ad osservare i cimeli sull’arte della corrida.
Visitiamo anche il museo delle armi da fuoco – con una bella collezione di pistole da duello – e poi usciamo di nuovo nell’arena per l’ultima occhiata.
La visita prosegue. Prossima tappa: la città vecchia.
LA CITTA’ VECCHIA
Raggiungiamo il Ponte Nuovo, lo attraversiamo e in pochi metri ci troviamo in un posto completamente diverso. Un labirinto di stradine strettissime, case candide – quasi abbaglianti nella luce chiara del giorno. Da questa parte non c’è nessuno in giro, chissà perché?
Vogliamo raggiungere la parte in cui si trova il ponte antico, e ci ritroviamo a vagare nelle vie deserte. E’ davvero surreale: dall’altra parte del ponte c’è una folla chiassosa e qui ci siamo solo noi.
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Ronda – Città vecchia |
Raggiungiamo il Puente Viejo, costruito in epoca romana. Il paesaggio qui è davvero grandioso.
E’ quasi l’ora di pranzo quindi torniamo verso la parte nuova, dove abbiamo adocchiato un paio di ristorantini invitanti. Ne scegliamo uno con le terrazze proprio sotto le arcate del ponte: un ottimo pranzo con vista.
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Una bella porta antica |
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La città nuova vista dalla città vecchia |
Ronda è stata senza dubbio una delle tappe più interessanti del nostro
viaggio in Spagna e merita una sosta di almeno una notte.
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