La spiaggia di Kuta – Fra sacro e profano
Siamo stanchi e stravolti ma andiamo in spiaggia, a Kuta, per goderci il nostro primo tramonto balinese.
Vista la gente in giro ci aspettiamo una spiaggia da film americano e restiamo interdetti quando ci troviamo di fronte questo spettacolo.
Siamo a Bali solo da poche ore, questa è la prima cerimonia religiosa che troviamo, e restiamo affascinati a guardarla, dimenticando il mare e le palme. E’ troppo strano: da una parte i locali, vestiti con eleganza, dall’altra i turisti curiosi come noi: in costume e ciabatte, e macchina fotografica.
Non siamo mai riusciti a capire che tipo di cerimonia fosse: la religione balinese – l’induismo – è stracolma di motivi per far festa, dai templi più suggestivi agli incroci di strade trafficate. Ci sono celebrazioni importanti e piccoli riti quotidiani (Che vi assicuro, non potrete non notare!). Processioni ed offerte, canti e sorrisi. Ogni dettaglio poi è magnifico, le offerte sono bellissime da vedere. A Denpasar nei giorni successivi ci è capitato di visitare il mercato cittadino ed un’intera sezione di questo spazio smisurato era dedicata agli oggetti religiosi.
Ho sempre in mente le donne sedute fra fiori di tutti i colori, intente separarli, a strappare i petali, a preparare le complicate composizioni che vediamo poi sugli altari. E poi cinture, ombrellini, ciotole, decine e decine di tipi di bastoncini d’incenso…roba da passare la giornata a guardare tutto, con gli occhi spalancati!!
Tutto questo crea un caos magnifico da vedere e da vivere, ed è uno dei motivi per cui ho amato Bali: la serenità della sua cultura.
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