In genere siamo abbastanza restii dal tornare a visitare un posto già visto.
La paura di paragoni su come era e sopratutto su come ce lo ricordavamo ci ha sempre aiutato a non commettere questo tipo di sbaglio.
Eravamo già stati nella Valle della Loira alcuni anni prima (è inutile sottilizzare su quanti lustri!) ed eravamo rimasti incantati dai magnifici castelli che caratterizzano la zona.
Per questo motivo abbiamo deciso di correre il rischio e di rendere partecipi Alessandro e Valentina di quanto favolosi possano essere questi luoghi.
Tra questi non poteva mancare il Castello di Cheverny. (Qui il sito ufficiale) Il Castello è stato costruito tra il 1624 ed il 1630 da Philippe Hurault, figlio di Henri Hurault, conte di Cheverny e tesoriere militare di Luigi XI.
Il Castello di Cheverny è stato utilizzato come sfondo per numerose avventure di Tintin, creato dal disegnatore belga Hergé.
E’ possibile infatti visitare una mostra permanente dell’artista in una delle dependance del castello.
Visitando l’interno del castello scopriamo che alcuni degli oggetti che ci avevano colpito di più sono ancora al loro posto, in stanze ancora più belle e ricche di quanto ricordassimo.
Il primo si trovava sullo scalone di ingresso: un palco di cervo preistorico.
Ed eccolo li. Guardate che dimensioni.
Il castello di Cheverny è stato il primo tra i castelli della Loira ad essere aperto al pubblico, nel 1914. Gli interni sono conservati in modo splendido e d è visitabile una collezione importante di arredi d’epoca.
Durante la seconda guerra mondiale in un edificio del giardino lacuni sono stati nascosti alcuni capolavori provenienti dal Louvre di Parigi, per proteggerli dai tedeschi. Il più famoso fra i quadri “rifugiati” è La Gioconda di Leonardo da Vinci. Oltre allo sfarzo e alla nobilità questo castello ha molto da raccontare.
Per quanto ci riguarda il pezzo forte della collezione doveva sempre venire.
Chiaramente erano passati molti anni e quel particolare oggetto, che molto ci aveva colpito , poteva essere stato spostato in zone inaccessibili o peggio venduto.
Ed eccolo lì!
Al centro della tavola apparecchiata ecco la scultura in cristallo in tutta la sua lucentezza, proprio come ce la ricordavamo.
Non possiamo fare a meno di notare un filo conduttore nell’arredamento.
I cervi sono presenti in ogni stanza, sotto forma di palchi, statuette o dipinti: la tradizione della caccia qui è ovunque.
Usciamo dal Castello e ci dirigiamo verso gli edifici esterni.
LA MUTA DI CHEVERNY
A proposito di caccia: una delle particolarità del Castello di Cheverny è la muta di oltre 100 cani da caccia che vengono utilizzati tuttora per la caccia al cervo nei boschi della tenuta. Il risultato di queste bagtturte è esposto nella vicina sala dei trofei: decine e decine di palchi affollano le pareti di questa grande sala.
|
Questo sta proprio seduto comodo. |
Tra i tanti cani che felicemente aspettano il proprio pasto c’è qualcuno che ha bisogno della razione quotidiana di ferro oppure, più probabilmente, si procura una via di fuga!
Passeggiando nei giardini troviamo un’altra curiosità: il modo asiatico di coltivare le orchidee.
Niente vasi: sono appese e con le radici esposte. E sono bellissime!!
Per saperne di più, come al solito consiglio Wikipedia.
Qui invece trovate il resto del nostro itinerario tra Bretagna e Loira del 2012.
47.499731.46013
Commenti recenti