Venice, con tanta fantasia, è la Venezia californiana.
Ma ci vuole proprio tanta tanta fantasia, bisogna crederci.
Quando arriviamo a Los Angeles pensiamo subito a tutti i telefilm che fin dall’infanzia ci hanno accompagnato facendoci sognare le spiagge della California.
Tanto per capirci: bianche spiagge popolate da ragazzi e ragazze con corpi perfetti, muscoli scolpiti, pelle abbronzata. Ci aspettavamo di finire in un episodio di Baywatch!
Beh: no. Forse è ancora presto ma la spiaggia è completamente vuota.
Dopo una breve passeggiata e qualche foto alle torrette di guardia – quelle sì, sono uguali a quelle di Baywatch risaliamo sul pontile, in cerca della vera “fauna” locale. Ed ecco un incontro inaspettato.
Un Pellicano che ci squadra dall’alto in basso in cerca di qualcosa da mangiare.
Il pellicano capisce subito che non abbiamo cibo per lui e quindi rivolge altrove le sue richieste.
Il pontile è pieno di gente che pesca e di pellicani affamati, siamo affascinati da questi uccelli enormi e poi notiamo questo cartello: Pesce contaminato? Ma allora anche il mare sarà contaminato? Parrebbe proprio di sì.
Il quartiere di Venice nasce all’inizio del 1900. Proprio grazie ai canali e le costruzioni rinascimentali, prende il nome della famosa città italiana.
La scoperta del petrolio poco dopo la sua nascita è stata la principale causa del grosso livello di inquinamento che permane tutt’ora.
Probabilmente avrei dovuto aspettarmelo ma non nego che ci sono rimasta un po’ male.
Torniamo verso la macchina e ci gustiamo le evoluzioni di un gruppo si surfisti proprio vicino al pontile.
Il lungomare comunque è allegro e colorato, a volte è a tema “Venezia”, altre volte…ehm..no.
Comunque un posto divertente, da vedere.
Qui trovate il nostro
itinerario di California e parchi dell’ovest.
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