La torre di Pisa è una delle torri più conosciute del mondo, così famosa da essere immediatamente riconoscibile e ricollegata all’Italia e alla Toscana. Forse però non tutti sanno che questa torre è il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Eccola, la Torre di Pisa (Che pende, che pende e che mai non cadrà – Evviva la Torre di Pisa – G. Latilla 1939)
L’abbiamo vista tante volte dalla Piazza dei Miracoli e finalmente oggi possiamo salirci, anche Valentina è abbastanza grande per visitarla (C’è un’età limite di 8 anni).
Facciamo il biglietto e ci mettiamo in coda, quando arriviamo alla porta della Torre di Pisa abbiamo un momento di disorientamento.
Il pavimento della torre ha una forte inclinazione, accentuata dalla vista della gente fuori che passeggia sulla piazza, e che ci guarda incuriosita.
In alto vediamo lontanissimo il soffitto, al settimo piano.
L’interno della torre è candido e luminoso, e spicca un pesante contrappeso sistemato in modo da permetterci di capire dov’è il baricentro della torre. Il peso sfiora una delle pareti invece di essere al centro. Già solo guardare in alto dà una lieve vertigine.
La costruzione della torre è iniziata nel 1173 e già nei primi anni era chiaro che le fondamenta avevano problemi rilevanti. La costruzione infatti fu interrotta al raggiungimento del terzo piano, e poi ripresa nel 1275, quando aggiunsero altri tre piani. Per migliorare la stabilità in nuovi tre piani sono stati costruiti in modo da bilanciare leggermente la pendenza.
A metà del 1300 la costruzione fu ultimata, e la leggenda narra che a pochi mesi dall’inaugurazione, nell’anno 1367, nella notte del 23 maggio i pisani si svegliarono a causa di un enorme boato, e quando arrivarono in piazza dei Duomo trovarono la torre di Pisa inclinata.
Esaminarono la struttura e dettero la colpa del disastro ad un ignoto che aveva rubato una delle pietre del basamento. E questo ladro non poteva essere che lucchese o livornese…
Iniziamo a salire.
Le scale sono strette, gli scalini consumati, e la pendenza si avverte chiaramente e ci rende difficile la salita.
Dalle finestre godiamo di una vista privilegiata della piazza e del duomo, e possiamo distinguere dei particolari che da terra non si notano, come la statua del grifone pisano (O del “cane-pollo” com’è stato prontamente ribattezzato dai ragazzi)
Eccoci sulla cima! Le campane sono sette, una risale addirittura al 1262.
La vista spazia sui tetti della città e raccontiamo ai ragazzi la storia di Galileo Galilei e degli esperimenti fatti qui, proprio sulla torre. Galileo infatti era pisano, e secondo la leggenda è proprio da qui che fece un esperimento sulla forza di gravità e dimostrò che corpi leggeri e pesanti cadono esattamente alla stessa velocità, contrariamente a quello che pensavano all’epoca. (L’esperimento delle sfere di Galileo).
E’ già ora di scendere.
Un’ultima occhiata alla torre che si staglia candida contro il cielo azzurro di gennaio.
L’ennesima foto “in posa”, circondati da centinaia di persone…
…ed è tempo di rientrare a casa, ma prima voglio rubare le ultime immagini coloratissime delle bancarelle.
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Lecca-Lecca pendenti |
Qui il link della pagina ufficiale per orari e costo dei biglietti di Torre e museo della cattedrale.
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Una foresta di torri-lampade terribilmente kitch |
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