Oggi la nostra destinazione è Ellis Island, un simbolo della libertà americana. (O almeno è questo che scrivono sulle guide).
Ancora una foto al simbolo di NY e alla città sullo sfondo, poi ci tuffiamo nel passato.
Eccola: l’isola degli immigrati.
Fino a metà del secolo scorso Ellis Island era il principale punto di ingresso negli Stati Uniti. Gli immigranti arrivavano qui dopo viaggi lunghissimi, e dovevano essere sottoposti a diversi controlli prima di avviarsi verso la loro nuova vita. Questo non valeva naturalmente per i passeggeri di prima classe e seconda classe, che potevano espletare le formalità d’ingresso direttamente nelle loro cabine.
La sala d’ingresso: immaginatela gremita di gente e di bagagli.
Qui iniziavano i controlli: gli immigrati dovevano fornire i documenti di viaggio e poi salivano al primo piano. Venivano valutati già da come salivano le scale, ed i medici scrivevano con il gesso sui loro abiti per segnalare qualche problema da verificare in un secondo momento.
Potevano esserci problemi di salute, donne in gravidanza, persone che mostravano segni di squilibrio mentale…per ogni presunto problema c’era un segno sulla giacca.
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Legenda dei simboli |
I “marchiati” venivano sottoposti ad ulteriori accertamenti: alcuni venivano trattenuti e messi in quarantena, mentre altri venivano proprio respinti e tornavano indietro sulla stessa nave che li aveva portati fin lì.
“….i vecchi, i deformi, i ciechi, i sordomuti e tutti coloro che soffrono di malattie contagiose, aberrazioni mentali e qualsiasi altra infermità sono inesorabilmente esclusi dal suolo americano….”
Quelli giudicati idonei invece venivano sottoposti a registrazione, dovevano dimostrare di saper leggere ed avere un minimo di denaro. Una volta espletate le formalità potevano finalmente uscire da Ellis ed entrare in America.
I registri dell’epoca sono ancora consultabili e sono stati inseriti anche nel web – https://www.ellisisland.org/
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Il segno di gesso |
Tra le storie che mi hanno colpita di più in questo museo c’è quella di Fiorello La Guardia, italo-americano e leggendario sindaco di New York. La Guardia lavorò ad Ellis Island come interprete all’inizio del ventesimo secolo. Parlava fluentemente ben sette lingue, la sua intelligenza e le sue capacità lo hanno portato lontano.
Ogni tanto è necessario guardare indietro per capire come procedere – posti come questo servono proprio per ricordare.
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Documenti dell’epoca |
40.6994721-74.0395596
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